Il massaggio ayurvedico nella riabilitazione per l’ictus“

Ictus

JOURNAL OF AYURVEDA AND INTEGRATIVE MEDICINE 2018 

A PROSPECTIVE STUDY ON THE EFFECTS OF AYURVEDIC MASSAGE IN POST-STROKE PATIENTS.

 

Sankaran, R., Kamath, R., Nambiar, V., & Kumar, A.

Apriamo il ciclo delle newsletter del 2019 segnalando un interessante articolo dei primi mesi del 2018 che ulteriormente sostiene la validità ed il prezioso ruolo che la medicina ayurvedica ed il massaggio ayurvedico svolgono come efficace approccio complementare alla medicina convenzionale in situazioni anche gravi che sono purtroppo molto frequenti ed attuali.

L’articolo, pubblicato da JAIM (Journal of Ayurveda and Integrative Medicine) nel 2018 e co-pubblicato da Elsevier tratta del positivo ruolo del massaggio ayurvedico nella grave situazione della riabilitazione post-ictus. Lo studio clinico rappresenta uno dei pochi modelli prospettici che valuta gli aspetti di utilità del massaggio ayurvedico inserito nella pratica di riabilitazione standard post-stroke in confronto alla sola riabilitazione standard.

Il problema

E’ un dato poco conosciuto che lo stroke (ictus) emorragico rappresenta nel mondo ed anche in Italia un problema di dimensioni maggiori rispetto a quello che si potrebbe pensare e che dovrebbe fare riflettere sull’importanza della prevenzione.

Come dato orientativo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che l’ictus ha causato nel 2004 circa 5, 7 milioni di morti, rappresentando il 9, 7% dei decessi nel mondo.

L’ictus cerebrale rappresenta la seconda causa di disabilità dell’adulto in Europa (Bustamante et al., 2016).

Secondo uno studio recentissimo (2018) pubblicato su The Lancet Neurology  l’incidenza dell’ictus ischemico nei giovani adulti (18-50 anni) è aumentata notevolmente. Questi pazienti hanno una lunga aspettativa di vita dopo l’ictus, e i costi dell’assistenza a lungo termine pongono enormi problemi ai sistemi di assistenza sanitaria.

Gli studi epidemiologici indicano una ampia variabilità del numero di ictus in proporzione alla popolazione e a causa di reali differenze di incidenza di ictus tra diversi Paesi e regioni.

In generale i tassi più alti di incidenza di ictus si registrano nell’Est e nel Nord Europa (Croazia, Estonia, Lituania, Svezia) mentre alcuni dei tassi più bassi si riscontrano invece nei Paesi dell’Ovest e del Sud Europa come Francia, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito (European Registers of Stroke project); sono tuttavia possibili anche differenze intra-nazionali.

Le spiegazioni di questa ampia variabilità di incidenza sono da identificare in diversi fattori di rischio (ad es. l’alta pressione sanguigna o il colesterolo, il fumo, la dieta, l’alcool, l’esercizio fisico), in diversi fattori socioeconomici e ambientali (inquinamento atmosferico, deprivazione), ma anche negli standard e nell’accesso alle cure sanitarie. Da tutti questi fattori dipendono anche il controllo dei fattori di rischio, l’assistenza della fase acuta e la cura a lungo termine.

Quando non fatale l’ictus determina una situazione molto complessa di gestione del paziente che necessita di una eventuale riabilitazione e di ulteriore prevenzione secondaria.

Le purtroppo note limitazioni cognitive e locomotorie del paziente post-ictus si traducono in anni di vita persi a causa della disabilità (DALYs lost) a lungo termine determinando costi sanitari di assistenza formale, di assistenza informale, e perdita di produttività. 

Ogni anno, 15 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di infarto. Quasi sei milioni muoiono e altri cinque milioni rimangono permanentemente disabili.

L’ictus è la seconda causa principale di disabilità, dopo la demenza. La disabilità può includere la perdita della vista e / o del linguaggio, la paralisi e confusione. Lo Stroke determina più del doppio delle morti rispetto all’AIDS. Contrariamente ad un tempo oggi l’ictus colpisce in modo sproporzionato anche gli individui che vivono in paesi a reddito medio alto o con crescente disponibilità di risorse.

Le medicine complementari nel post-stroke 

Studi anche recenti indicano, nonostante la predominanza dell’uso dei farmaci convenzionali nelle patologie più diffuse, un crescente ricorso nel mondo alle CAM anche in pazienti che regolarmente usufruiscono della medicina convenzionale. L’utilizzo di CAM è stimato tra il 9% e il 65% a livello globale. In Australia, una persona su due usa regolarmente CAM e i consumatori spendono di più denaro nelle CAM rispetto ai farmaci da prescrizione.
Nonostante i rapidi progressi che si sono verificati nell’immediato trattamento dell’ictus negli ultimi 2 decenni, nessun trattamento medico ha dimostrato di essere significativamente efficace durante la successiva fase di recupero dell’ictus. Di conseguenza, i pazienti con ictus e le loro famiglie sono spesso interessati nell’esplorazione della medicina complementare e alternativa (CAM) per il recupero post-ictus; il ricorso alle TCM viene scelto anche per trattare i casi non sensibili ai trattamenti della medicina convenzionale (WM). Ad esempio in Corea circa il 25 % dei pazienti colpiti da ictus si rivolge a medici specialisti della medicina tradizionale così come anche in Cina in cui circa un terzo dei pazienti

Lo studio in breve

Coerentemente con la letteratura indicizzata già esistente sui benefici del massaggio ayurvedico nella riabilitazione anche questo studio indica che in un gruppo di pazienti colpiti da ictus e trattati nella riabilitazione con massaggio ayurvedico oltre alla fisioterapia standard si osservano dei miglioramenti globali riabilitativi rispetto ad un gruppo di pazienti che non ha ricevuto il massaggio ayurvedico associato alla fisioterapia standard.

Per la determinazione obiettiva delle differenze del miglioramento tra i due gruppi di pazienti il disegno dello studio è stato impostato su modello prospettico di controllo dei casi con impostazione di analisi retrospettiva ed è stato condotto in un ospedale di livello terziario in unità di neuro riabilitazione.
Per lo studio sono stati arruolati 52 pazienti sottoposti a riabilitazione intensiva ospedaliera che sono stati seguiti prospetticamente dopo l’ictus; i pazienti sono stati selezionati per ricevere un intervento di riabilitazione standard più massaggio ayurvedico oppure un intervento di sola riabilitazione standard. Dei 52 pazienti arruolati 25 hanno ricevuto la riabilitazione standard più il massaggio ayurvedico mentre 27 solo la riabilitazione standard e sono stati trattati dal 2014 al 2017. Tutti i partecipanti hanno completato il trattamento.
Al basale sono stati presi in considerazione diversi criteri di inclusione come età, genere, punteggio della scala dell’ictus del ministero della salute, presenza e numero di, profilo semplice o complesso dei singoli casi.

Tutti i pazienti hanno ricevuto una media di 6 ore settimanali di terapia fisica standard ; il massaggio ayurvedico è stato praticato, sul gruppo selezionato, ogni giorno per 10 sessioni ed è stato seguito da applicazione di vapore.
La misurazione degli effetti dell’intervento ha preso in considerazione il punteggio della scala di capacità di mobilizzazione della gamba, il punteggio della scala di spasticità secondo la Scale (MAS), il tempo per raggiungere la necessità di assistenza minima, il punteggio della (FIM) e la necessità di prescrizione di farmaci antispastici alla dimissione.

I pazienti sono stati classificati come interessati da ictus semplice o complicato sulla base del tipo degli eventi precedenti alla riabilitazione.
Lo studio ha concluso che tutti i pazienti che hanno ricevuto il massaggio ayurvedico (sia colpiti da ictus semplice che complicato) hanno riportato un punteggio MAS inferiore ed un inferiore necessità di farmaci antispastici ed hanno raggiunto prima dei pazienti non trattati la capacità di reggersi in piedi con il minimo aiuto ed inoltre avevano migliorato la capacità di locomozione. Nello studio tutte queste differenze sono risultate significative.

Lo studio globalmente ha concluso che in pazienti in riabilitazione post-ictus con flaccidità muscolare, il massaggio ayurvedico può promuovere la capacità di raggiungimento della posizione eretta con il minimo di assistenza e può portare ad una minore necessità di farmaci antispastici alla dimissione.

brio di Dosha) che in origine ha causato Srothorodha (blocco o intasamento dei canali) che è alla base della manifestazione della malattia. 

Poiché gli oli hanno più componenti, per lo studio è stata effettuata un specifica ricerca in Pubmed per individuare pubblicazioni che indicassero una correlazione tra i singoli componenti degli oli utilizzati e l’ictus.

Newsletter Ayurveda nr. 49 – Gennaio 2019