Alimentazione Ayurvedica
PER LA MEDICINA AYURVEDICA, L’ALIMENTAZIONE RAPPRESENTA UN ELEMENTO IMPORTANTE DI PREVENZIONE E DI CURA DELLE MALATTIE

La medicina ayurvedica ritiene che l’alimentazione e’ la nostra medicina; di conseguenza, ci dice che non esiste una dieta adatta per tutti. Il fattore della variabilita’ e’ molto importante. Come ci puo’ allora venire incontro l’ayurveda?
Con il sistema delle classificazioni degli individui in differenti tipi psicosomatici. Il concetto di vata, pitta, kapha. Secondo l’ayurveda ogni alimento puo’ influenzare positivamente o negativamente tutto il nostro organismo sia esso corpo che pensieri. La ragione e’ che ogni alimento e’ formato dagli stessi elementi di cui e’ formato il corpo umano, che sono (spazio, aria, acqua, fuoco, terra). Faccio un esempio con la cioccolata, dove l’elemento fuoco e’ molto presente. Nessuno puo’ negare che la cioccolata non sia buona come sapore, ed e’ per questo che e’ molto popolare, ma non basta a dire che fa sempre bene al nostro organismo. Alcune persone sentono che dopo aver mangiato cioccolata, magari anche in estate, sente che il proprio corpo non sta bene, si infiamma la pelle, sente gonfiori allo stomaco, sperimentano un fastidio all’altezza dell’intestino, si gonfiano le gengive, si infiamma l’ano o la prostata, sentono un sapore acido in bocca. Tutte queste cose ci fanno capire che il buono per l’ayurveda non e’ dato solo dal sapore, anche se ha la sua importanza, ma anche da come il nostro corpo lo digerisce. Cioe’ come reagisce nella fase digestiva. Per l’ayurveda, l’obiettivo delle cose che mangiamo e’ quello di creare “ojas”, che significa, principio della vitalita’ del corpo, cio’ che da forza e lustro, in poche parole possiamo chiamarlo “energia”. Non e’ una cosa fantastica?, se ci pensi bene il cibo deve donarci energia. C’e’ una cosa che secondo me e’ poesia, sapere che ogni cosa che mangiamo ha una propria identita’.
La zucchina sa di essere zucchina, stessa cosa anche per la melanzana, e’ cosi’ per ogni alimento o essere vivente. Tuttavia quando entra dentro di noi grazie all’azione del fuoco digestivo (agni), smette di essere se stessa e diventa noi, diventa parte di un altro organismo. Da zucchina che era diventa qualcos’altro. Questa cosa la trovo fantastica.
I PILASTRI DELL’ALIMENTAZIONE AYURVEDICA SONO:
RISO – VERDURE – DAL-GHEE
SI PARLA DI CARBOIDRATI- BIOFLAVONOIDI-PROTEINE-GRASSI
L’Ayurveda moderna
Quindi possiamo dire che oltre alle vitamine, proteine, agli zuccheri e ai grassi, l’ayurveda parla dei flavonoidi come elementi importanti per il nostro organismo e l’alimentazione a base di frutta e verdura ne e’ piena.
Flavonoidi (o bioflavonoidi) sono composti chimici naturali, responsabili del colore delle verdure e della frutta, diffusi nelle piante superiori e particolarmente conosciuti ed apprezzati per le loro proprietà salutistiche. Potenti antiossidanti, sono utili per garantire l’ottimale funzionamento di fegato, sistema immunitario e capillari; contribuiscono inoltre alla prevenzione di numerose patologie, come quelle cardiovascolari, infiammatorie e persino alcune forme tumorali. L’ampia varietà di azioni biologiche ascritte ai flavonoidi dipende in gran parte dalla loro capacità di bloccare il danno provocato dai radicali liberi, che si correla in maniera importante con molte patologie croniche degenerative.
La classe dei flavonoidi, in realtà, è piuttosto ampia -si conoscono più di 5000 composti ed il loro effetto terapeutico dipende in larga misura dal fito-complesso (insieme delle sostanze chimiche contenute nella droga o nell’alimento). Il cardo mariano, per esempio, espleta principalmente un’azione epatoprotettiva (stimola la funzionalità del fegato e lo protegge dalle tossine), il tè verde è particolarmente noto per le sue proprietà antiossidanti ed “antinvecchiamento”, mentre l’ippocastano vanta un’importante azione protettiva e rinforzante sul microcircolo, una proprietà esaltata dalla contemporanea associazione di vitamina C. Analogo discorso per il vino rosso, che a dosi moderate influenza positivamente la salute cardiovascolare grazie alla sua ricchezza di flavonoidi e di altri polifenoli come il resveratrolo, il cioccolato fondente, propoli, centella asiatica, finocchio.
Nelle piante queste sostanze hanno un compito importante, si occupano di proteggere la pianta dall’azione delle radiazioni solari e dall’azione dei patogeni. intervengono sul metabolismo della pianta, stimolandone la crescita e i processi enzimatici e fotosintesi. il pigmento che da colore al mondo vegetale serve ad attirare gli insetti utili per l’impollinazione.
l’Ayurveda 4000 anni fa non poteva conoscere i parametri chimici e di conseguenza per poter scegliere le sostanze adatte a una corretta alimentazione e alla cura delle malattie, si affidava ad alcuni parametri fondamentali: il primo è il concetto del sapore, rasa (che significa essenza delle cose che mangiamo sulla lingua) e sono:
TERRA+ACQUA, Dolce
TERRA+FUOCO, Acido
ACQUA+FUOCO, Salato
ARIA+FUOCO, Piccante
ARIA+ETERE, Amaro
ARIA + TERRA, Astringente
Di conseguenza avremo:
- DOLCE – riso, patate, pasta, zucchero, latte, frutta matura,liquirizia
- ACIDO – yogurt, limone, aceto, formaggio, pomodoro
- SALATO – sale, tamari, arachidi salate
- PICCANTE – peperoncino, melanzana, zenzero, pepe, cipolla, aglio
- AMARO – lattuga,spinaci, bieta, cicoria, curcuma, rabarbaro, genziana
Poi abbiamo il concetto di ENERGIA delle cose che mangiamo, per esempio calda, fredda, la QUALITÀ delle cose che mangiamo e l’effetto POST DIGESTIVO.
I SAPORI SONO IMPORTANTI
Perché li troviamo nel processo digestivo e grazie alle loro qualità ci aiutano ad equilibrare il nostro organismo e a curare le malattie.
PROCESSO DIGESTIVO
I sapori li troviamo nel processo digestivo, di conseguenza sperimenteremo :
il dolce nel tratto esofageo, l’acido nello stomaco, il salato, grazie all’azione dei sali biliari nel primo tratto dell’intestino (duodeno), piccante, subito dopo con i succhi pancreatici, amaro, nel cieco (primo tratto dell’intestino grasso, e infine l’astringente, nell’ultimo tratto dell’intestino grasso
Possiamo dire che per equilibrare i Dosha ci serviamo della seguente regola:
I simili aumentano i simili mentre gli opposti riducono ed equilibrano gli opposti.
I sapori che equilibrano i dosha sono:
- VATA: dolce, acido,salato
- PITTA: dolce, amaro, astringente
- KAPHA: piccante, amaro, astringente
Per la propria natura i dosha VATA dovrà mangiare alimenti:
- caldi
- pesanti
- untuosi
Mentre PITTA dovrà mangiare alimenti:
- rinfrescanti
- asciutti
- pesanti
Mentre KAPHA dovrà mangiare alimenti:
- caldi
- asciutti
- leggeri
Per l’Ayurveda il processo digestivo non si ferma con la separazione in parti più piccole delle grandi molecole, quindi trasformare il cibo, si intende anche la trasformazione delle cellule, dei tessuti, del pensiero.
Giulio Mazzetti
Eventi e News
Udvartana
In relazione alla percentuale di grasso corporeo Udvartana può rimuovere i depositi di tessuto adiposo nei vari strati del corpo. In soggetti con BMI ≥ 25 kg / m2 è stato osservato un incremento del numero e delle dimensioni degli adipociti. Eseguendo Udvartana su questi soggetti le cellule adipose vengono lipolizzate. Udvartana provoca la stimolazione di sistema nervoso simpatico e il corpo rilascia noradrenalina. La noradrenalina attiva la lipasi sensibile agli ormoni. Questo ormone è responsabile della scomposizione dei TG in acidi grassi liberi che subiscono il catabolismo; attraverso questo meccanismo Udvartana favorisce la riduzione percentuale del grasso corporeo. [12]
Sull’ emoglobina Udvartana, stimolando il sistema nervoso simpatico che a sua volta provoca contrattura splenica, aumenta la rilascio di globuli rossi nel sangue, portando l’Hb a salire di livello.
Gli effetti di Udvartana sul profilo lipidico sono riconducibili all’efficienza di coinvolgimento “medodhatu” comprendendo anche lipidi e colesterolo; in sintesi è stato osservato come Udvartana favorisca la produzione di colesterolo buono (HDL) e limiti la produzione di colesterolo cattivo (LDL) e come si riscontri la formazione di più proteine e di minori quantitativi di grassi. Questi effetti determinano un cambiamento positivo nel profilo lipidico. [12]
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